IMPEDITO L'ACCESSO IN OSPEDALE AL CANE GUIDA
Praia a Mare. Polemiche per il divieto imposto dal personale del nosocomio.
Impedito l’accesso al cane di una ragazza cieca
Il presidente provinciale dell’Anpvi onlus (associazione nazionale privi di vista ed ipovedenti), nonché presidente della sezione comprensoriale di Tortora, Michele Moliterni stigmatizza il comportamento del personale dell’ospedale di Praia a Mare, che avrebbe negato l’accesso al cane guida della non vedente, Laura, che si sottoponeva a prelievo del sangue. L’episodio ha indotto il presidente ad assumere la decisione di esprimere una vibrata protesta al direttore del distretto sanitario Praia a Mare-Scalea, Pasquale Petrucci nonché al direttore generale dell’Asp. Se è vero che ciechi ed ipovedenti devono acquisire la maggiore autonomia possibile dentro e fuori casa, è anche vero che la società dovrebbe favorire tale processo rimuovendo tutti gli ostacoli fisici e culturali che rendono di fatto difficile l’emancipazione dei disabili visivi. “Io a Roma non ho nessun problema col cane,
né in ospedale e né in Chiesa. A Praia purtroppo – dice Laura – ho dovuto fronteggiare barriere insormontabili”. Poiché non si tratta di un cane qualunque, ma di un mezzo di mobilità, sono state emanate diverse leggi che sanciscono il diritto per il non vedente di portare il cane guida con sé, anche nei luoghi in cui gli animali non vengono accettati. Il presidente provinciale Anpvi scriverà una lettera a tutti i sindaci del territorio e se sarà il caso si rivolgerà al tribunale.
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Tutti devo sapere cosa ti è successo perchè l'ignoranza fa più danni della peste.
RispondiEliminaIo sono con te!
L'articolo spero di poterlo pubblicare per intero: è molto importante l'azione in difesa sia mia che del cane guida da parte di Michele Moliterni, resp. nazionale per il cane guida nonché presidente provinciale dell'ANPVI (associazione nazionale privi della vista e ipovedenti) per Cosenza e Tortora (http://www.tuttoditutto.net/anpvicosenza).
RispondiEliminaCara Laura (www.lauraboerci.com), cosa mi è successo anche tu potrai immaginarlo, perché sono molte le umiliazioni che quotidianamente riceviamo noi disabili: addirittura mi è stato detto che noi ciechi abbiamo assegno d'accompagno affinché il cane non entri in ospedale e dove i cani non sono ammessi (perché secondo loro con quello che prendiamo possiamo permetterci chissà cosa..), e non contenti, dandomi del tu, mi hanno urlato (meglio perché sono sorda, qundi ho capito bene): "perché sei venuta qui? tu devi farti venire l'assistenza domiciliare per fare i prelievi a casa!", cosa assurda che non solo mi umilia, ma mi fa molto male, perché vorrei fosse una mia scelta quella di stare in casa o potermi recare in ospedale, dove il cane per legge può entrare (tra l'altro manco è entrato nella sala prelievi, lo teneva l'amica che mi ha accompagnato lì con la macchina, perché l'ospedale è abbastanza lontano: io sto al mare quello sta in montagna a momenti).
Tutti devono sapere? Sono d'accordo con te, e sicuramente lo è più di noi Michele Moliterni, ma tutti dovrebbero anche darci una mano, quantomeno segnalare le loro opinioni, farsi sentire come hai fatto anche tu da subito.
Per chiudere il "racconto" meglio "fattaccio", sono stata lasciata sulla poltrona prelievi, da sola nella stanza aperta perché chi doveva farmi il prelievo doveva informarsi se era possibile fare un certo tipo di esame prescrittomi.. ok una dimenticanza, ma al suo ritorno ho sentito che gridava: "chi è l'accompagno della non vedente?" ed ha cominciato a dire fatti miei privati alla mia amica, non solo.. questo davanti a tutti quelli che stavano in coda, con me che stavo lì a due centimetri momenti e ci divideva solo una porta aperta.
Mi è stato detto che sono la prima cieca che preferisce parlare direttamente, che erano abituati a parlare con gli accompagnatori, ma io non ci credo, quindi non solo hanno cercato di rubare dignità a me, ma pure agli altri ciechi, facendoci passare tutti per incapaci.
Da due anni la Blindsight Project cerca di diffondere con volantino e banner la legge che tutela il cane guida e il suo accesso gratuito OVUNQUE, l'ANPVI invece sta da tempo lavorando per la realizzazione di un campo scuola di addestramento per cani guida, nei pressi di Roma, e pensiamo che il cane guida rappresenti il maggior ausilio di mobilità per noi disabili visivi. La scarsa informazione pure provoca questi episodi, come l'errata convinzione che un cane da lavoro sia come quelli domestici, per questo motivo nell'altro post chiedevo di segnalarci tutti gli episodi di questo tipo, che con l'APNVI sicuramente non finiranno nel dimenticatoio, il mio caso lo conferma. E' il rispetto nei nostri confronti che viene a mancare, trattandoci come "qualcosa" e mai come "qualcuno". I cani sciolti, quelli "adottati", cioè senza padrone ma con qualcuno che provvede a dargli da mangiare, i cani sciolti con un padrone e raramente un randagio rappresentano un altro pericolo enorme per noi che giriamo con cane guida, quindi: è ora di cominciare a capire, anche in Italia, che a noi manca solo la vista, non altro, intendiamo pertanto essere rispettati anche nella nostra autonomia, oltreché nella privacy e nella dignità personale. Se tutti i presidenti di grandi associazioni di categoria fossero come Michele Moliterni, che non ha aspettato anni o altri tragici episodi per intervenire, e se altri presidenti di associazioni minori fossero come me, forse tanti problemi non ci sarebbero nel mondo dei disabili, almeno di quelli sensoriali per i quali siamo impegnati, pur subendo spesso come tutti gli altri personalmente.
Grazie Laura per il sostegno.
E' davvero assurdo che esistano persone così insensibili...
RispondiEliminaSpero che questo articolo serva a sensibilizzare coloro che non si rendono conto di quanto sia importante e fondamentale un cane guida per un non vedente. La legge c'è, ma dovrebbe anche essere applicata!!!
Ma gli operatori ospedalieri non dovrebbero essere i più sensibili verso le sofferenze umane, visto che le vivono tutti i giorni? E soprattutto non dovrebbero avere rispetto della dignità personale?
RispondiEliminaE soprattutto dovrebbero rispettare le leggi!!!!
Il livello di civiltà, e di apertura culturale lo si identifica anche in questi atti: non è ammissibile che in un Paese come il nostro, detto altrimenti democratico, si possa assistere ad episodi di questo genere. E' vero qui si tratta di un'umiliazione in grande stile verso chi non può, gioco-forza fare a meno ogni giorno di un prezioso ausilio comìè il cane-guida. Non solo questa è una sconfitta per noi tutti, figli e protettori della subcultura dell'intolleranza: se questa è connaturata all'ignoranza, bisogna estirparla con il buon senso. Evidentemente se in un Paese come l'italia, questo manca, non potremo definirci quali paladini del buon senso. La libertà in questi casi non va confusa con la carità: siamo comunque esseri umani con nome e cognome, non solo numeri.
RispondiEliminaJ.P. Bourne
devo fare una precisazione riguardo le chiese: a roma spesso non mi facevano entrare, seppur poi scusandosi dopo le mie spiegazioni (comunque stressanti), dove abito ora non mi è possibile andare per via dei cani sciolti che invadono l'area sottostante un importantissimo quanto esclusivo luogo di culto, che è un santuario in una grotta, da me preferito e dove, quando mi sento particolarmente coraggiosa, vado affrontando la sicura aggressione, altrimenti rinuncio pure a quello.
RispondiEliminaperché non vado in altre chiese forse più accessibili e senza scale? perché non mi va, preferisco la grotta, poi i cani sciolti sono presenti comunque ovunque, ma quelli sotto la grotta sono i più aggressivi.
Inserisco qui un articolo al fine di far comprendere quanto sia importante una collaborazione per la diffusione della campagna sul cane guida lanciata dalla Blindsight Project:
RispondiEliminaTorre pendente off limits agli animali. Una donna non vedente scrive al sindaco e denuncia la discriminazione subita: "Il cane guida per i non vedenti non è un vezzo ma una necessità: violata una legge dello Stato''
ROMA - Sulla Torre di Pisa non l'hanno fatta salire, nonostante le sue ripetute proteste. Con lei aveva un cane di troppo, e gli animali non sono ammessi, mai. Anche se questo era un cane guida per persone cieche. Sicura di aver subito una vera e propria "discriminazione" e un "atto contro la legge", Patrizia Viaro - non vedente, in visita alla Torre lo scorso 1 maggio - prende carta e penna e indirizza al sindaco della città toscana una lettera di denuncia con una chiara richiesta di chiarimenti: "Per quale motivo io, persona disabile, devo essere discriminata nonostante lo Stato abbia previsto una legge a mia tutela? Per quale motivo una legge - quella sull"accesso dei cani guida dei ciechi sui mezzi di trasporto pubblico e negli esercizi aperti al pubblico - non viene rispettata, né fatta rispettare nella sua città, e per quale motivo una giornata dedicata al turismo deve tramutarsi in un'odissea per il riconoscimento dei miei diritti? Forse perché - è la domanda - accanto a me c'è un mansueto, rispettoso cane appositamente addestrato per condurre una persona cieca?".
La vicenda risale allo scorso 1 maggio, quando - accompagnata dal marito e insieme al suo cane guida - la donna giunge in piazza dei Miracoli. Al momento dell'acquisto del biglietto, però, le viene fatto notare che sulla Torre "gli animali non sono ammessi": una regola confermata, di fronte alle rimostranze della coppia, anche da due responsabili dell'Opera Primaziale Pisana, che gestisce l'accesso alla Torre pendente. "Ho fatto presente - racconta la donna - che vi è una differenza fra un animale e un cane guida, e che una legge dello Stato (la n° 60/2006 in materia di accesso dei cani guida dei ciechi sui mezzi di trasporto pubblico e negli esercizi aperti al pubblico) prevede espressamente la possibilità di accesso: per tutta risposta mio marito è stato insultato al telefono da un loro superiore". Neppure l'intervento dei vigili urbani risolve la situazione: gli agenti si offrono di fare da "scorta" durante la visita sulla Torre, ma l'offerta è rispedita al mittente dai gestori del monumento. Quella visita - insomma - non s'ha da fare. Alla coppia non rimane che rinunciare, chiedendo al contempo agli agenti della Municipale di applicare la sanzione prevista dalla legge 60/06, e ottenendo solamente la rassicurazione che avrebbe stilato una relazione sull'accaduto.
"Il mio cane - spiega ora la signora Patrizia nella sua lettera - è stato appositamente addestrato dal Servizio Cani Guida dei Lions di Limbiate per condurre una persona cieca: mi conduce quotidianamente sul luogo di lavoro, mi guida per metropolitane e autobus affollati, mi porta al supermarket nelle ore di punta e non teme né le scale, né la folla. E' stato cioè - continua - appositamente addestrato per farsi carico della mia sicurezza personale e volerlo accanto non è per me un vezzo ma una necessità in quanto nessuno è in grado di accompagnarmi con la precisione e competenza che lo contraddistingue". Non c'è dunque, secondo la donna, giustificazione alcuna per il fatto che sulla Torre venga impedito l'accesso ai cani guida. Da qui la protesta e la richiesta al sindaco di Pisa di intervenire per il rispetto della normativa in materia.
(ska)http://www2.comune.venezia.it/letturagevolata/vai.asp?numero=16005
su Radio Blindsight viene trasmessa, tra un brano musicale e l'altro, l'intervista che il sig. Michele Moliterni dell'Anpvi ha rilasciato a Radio One a proposito dell'episodio in questione e più in generale sul cane guida.
RispondiEliminaConsiglio l'ascolto dell'intervista in orari fuori da quelli delle ore di punta (attenzione: il malfunzionamento di Radio Blindsight dipende esclusivamente da Telecom Italia, segnalateci l'orario in cui non riuscite ad ascoltare bene in quanto tale disservizio sarà motivo di risarcimento danni a favore di Blindsight Project, grazie)
RISPOSTA AL COMMENTO LASCIATO SUL MIO BLOG.
RispondiEliminaSono daccordissimo con quanto sostenuto da ognuno di voi.
Sarebbe bene cominciare a scrostare la cultura della nostra società dalle varie ipocrisie.
Troppe sono le truffe, i raggiri che macchiano il mondo del volontariato, troppe le strumentalizzazioni.
La carità è un concetto cattolico al quale il buon fedele deve adempiere indipendentemente dal proprio sentire.
Questo a mio avviso si definisce MORALISMO e per di più spicciolo.
Dovremmo invece imparare a sentire dentro di noi il disagio collettivo,come disagio personale.
Come attacco ai diritti degli individui.
Non Basta più dare un pezzo di pane ad un povero, dobbiamo cominciare a domandarci perchè un povero non ha un pezzo di pane.
Soltanto in questo modo si può tentare di dare delle risposte a domande sino ad oggi evase.
RISPOSTA al commento
RispondiEliminaciao blindsight
Quello che tu dici sull'otto per mille è vero.
Inoltre l'ingiustizia di tale prassi sta nel fatto che l'otto per mille non verrà mai messo in discussione così come avviene per il 5 per mille, che invece deve essere riconfermato ogni anno in finanziaria.
Eppure il 5 per mille và direttamente alle associazioni di volontariato.
Perchè questa differenza?
Un bacione, sonia
per quanto riguarda il tuo post invece ti dico che dato i livelli di discriminazione ed ignoranza, non basta più tentare di sensibilizzare, bisogna denunciare.